La Grande Mela
E siamo al secondo giorno a NY.
Dopo la faraonica dormita anti jet lag siamo pronti per … cosa?
Si, cosa, perchè nel casino precedente la partenza (sapete com'è … c'era anche un matrimonio da organizzare!), l'ultima cosa che abbiamo avuto in mente è stato il pianificare cosa fare nel giorno e mezzo nella Mela.
Risultato: non sappiamo di preciso dove andare. E non siamo proprio in un paesino…
Nonostante il super aiuto di Alice Avallone (Grazie!!!), con guide, piantine e consigli, siamo al palo a cercare di capire cosa fare in mezzo a grattacieli di millemila piani.
Poco male, NY non manca sicuramente di attrattive, anche solo girando per strada. Come anticipato nella prima parte, partiamo con tante buone intenzioni … "Andiamo a Ground Zero, è giù per questa strada…". La Broadway. 4 miglia buone da dove ci trovavamo. Son 6 km e mezzo. Dopo un'ora e mezza di marcia, bella sicuramente visto che abbiamo attraversato la città fino al famoso Flatiron (il grattacielo triangolare, sede dell'ufficio di Matlock nell'omonima serie tv, Foto), abbiamo gettato la spugna ed agguantato il primo taxi a tiro.
"World Trade Center please" … Ed in 10 minuti e 10 dollari ci siamo.
I taxi meritano una descrizione a parte. Ce ne sono ovunque (foto a Park Ave.). I tassinari che abbiamo beccato noi però non erano particolarmente loquaci come nei film, (a NY, in Washington invece parlano!), però fanno molto bene il loro lavoro. Ti portano a destinazione senza fare giri astrusi, anche perchè il passeggero ha a disposizione un monitor touch con su la mappa e la posizione GPS … se sai dove vuoi andare, sai anche che strada dovrebbe prendere ed i costi sono abbordabili. Sicuramente la metro costa meno, ma prevede pianificazione, cosa che a noi mancava totalmente! In ogni caso, i taxi sono sicuramente un mezzo di trasporto valido. E poi, vuoi non levarti la soddisfazione di chiamarli come nei film? Sporgersi dal marciapiede con il braccio alzato … funziona! Si fermano!
Bene, siamo arrivati al WTC, o Ground Zero come viene chiamata dal settembre 2001.
Ed eccola, la Freedom Tower, la nuova torre che vorrebbe rimpiazzare le vecchie. Ma purtroppo qualcosa non quadra. Ok, è il palazzo più alto di NY e si vede. Però, devo ammetterlo, me l'aspettavo più impressionante! Con attorno tutti gli altri palazzi più o meno alti, fa meno effetto. Certo, rimane sicuramente un gran bello spettacolo, un enorme monolito di vetro alto 546 metri fa la sua figura in mezzo agli altri. Ma l'impressione che le vecchie torri fossero più carismatiche rimane.
Sarebbe bello andare a vedere il giardino creato al posto delle torri, ma la coda fuori ci fa subito capire che si tratta di una cosa lunga.
Ripieghiamo sulla stazione dell'Engine 10, la stazione del FDNY (Fire Department of NY, i vigili del fuoco) proprio a ridosso delle torri , letteralmente dall'altra parte della strada. La foto al camion dei pompieri è d'obbligo!
Questa stazione ha avuto un numero incredibile di perdite quel giorno, tutte commemorate in un grande monumento sul muro della palazzina ed in un manifesto con le foto ed il nome di ogni singolo pompiere.
Signori, potrà non fregarvene niente, ma devo ammettere che vederlo in prima persona, fa effetto. Molto effetto.
Dopo la Ladder 10, attraversiamo Zuccotti Park (noi italiani siamo dappertutto!) con la sua statua in tema col Financial District e passiamo per la Saint Paul's Chapel, la chiesa di San Paolo tra Fulton e Vesey street, proprio dietro al WTC. Questa chiesetta ha resistito a tutto il casino che le è successo attorno sin dal 1766. Nel Settembre 2001 era utilizzata come dormitorio dai volontari che lavoravano al WTC e conserva alcuni cimeli come una divisa del FDNY usata e una branda con sopra i peluche che venivano lasciati ad incoraggiamento dei volontari da altra gente.
Il cimitero che le sta attorno è stato devastato dal crollo delle torri, ci si trovava di tutto, da documenti, a scrivanie, a pezzi di computer e chissà cos'altro è arrivato. Ci sono alcune foto a testimonianza e ci sono voluti due anni di lavoro per ripulirlo e renderlo di nuovo presentabile.
C'è poi un tavolo con una miriade di post-it lasciati a memoria dell'evento … se vi capita fermatevi a leggerne qualcuno. Merita.
Usciti dalla chiesetta mi sono ricordato di cosa diceva mio padre … "vicino la chiesa c'è un negozio di elettronica dove si compra bene…". Io ero senza caricabatterie per il cellulare (chi ha detto prese europee in USA? Manco parlarne!) e mi ci sono fiondato a cercarne uno. Con 20$ ho preso un universale e risolto il problema.
Sbrigata la pratica caricabatterie (e resistito alla tentazione di portare a casa un Portatile Surface di Microsoft a prezzo) volevamo puntare su Wall Street.
Non sapendo dove andare (Piantine? Troppo complicato per me…) ho acchiappato il primo tizio in uniforme che mi è capitato a tiro (un pompiere, per la cronaca…) e gli ho chiesto.
"Wall street? Two or three blocks down this way and you'll find it on your right" … Due o tre isolati, altre chilometrate cavolo! E qui invece le cose cambiano.
Mentre nella parte nord di Manhattan i Blocks, gli isolati, sono enormi e three blocks può voler dire quasi un km, nella zona del Financial District sono più piccoli, infatti siamo arrivati a WS in poco tempo, diciamo 10 minuti massimo. Magari mi sbaglio, ma la mia sensazione è stata questa.
Nel tragitto abbiamo incrociato Tiffany … il mio avvisatore di pericolo si è immediatamente attivato, in contemporanea a quello degli acquisti di Silvia! Scherzi a parte, questa sede di Tiffany non ha vetrine nè altro. Dentro si vedono commessi e bacheche ma da fuori niente. E per entrare e far la figura dei barboni abbiamo preferito lasciar stare. Magari quello vicino all'Apple Store su a Central Park è più carino, ma questo di zona Financial District è proprio da "entro e compro, so già cosa". Visto che la mia CC non era proprio una Gold o Black edition, nulla da fare…
Da lì a Wall street il percorso è stato proprio breve. E Wall street è … una strada lastricata in porfido. Niente di più, niente di meno.
Se non fosse per la scritta "New York Stock Exchange" sulla facciata palazzo, la ringhiera per "filtrare" gli ingressi e le barriere stradali presidiate da polizia varia, non sarebbe diversa dal resto della zona.
Silvia a questo punto ha quasi gettato la spugna. Ci siamo seduti su una panchina proprio davanti la borsa e lei si è addormentata mentre io facevo foto in giro, anche agli operatori che uscivano a fumare e si saranno chiesti chi era quel demente che li fotografava.
Dopo la sosta ed il riposino, si era fatto ormai mezzogiorno e ci siam chiesti se mangiare in zona o tornare allo Yotel.
Io preventivavo una visita pomeridiana alla portaerei (Ricordate? Chiusa Lunedì ma oggi no!) percui ho chiaramente spinto per tornare nell'uptown. Battaglia vinta a tavolino vista anche la stanchezza di Silvia. Solito taxi taciturno e soliti 10 dollari e rotti per tornare.
Nota gastronomica … allo Yotel fanno un hamburger, il Dhoyo Burger, che è la fine del mondo. Panino con salse e verdura + patatine e birra a pranzo … Silvia mi ha giustamente cazziato per la mia immediata "americanizzazione", ma che ci vuoi fare? Giá che siamo qui…
Al pomeriggio, come ho detto prima, volevo andare sull'Intrepid … giá, volevo. Perchè dopo la camminata del mattino, appena ho toccato il letto dopo pranzo, complice anche un jet lag non del tutto smaltito, sono saltato e mi sono svegliato oltre l'orario di chiusura del museo. Arrabbiatura, ma scusa per tornare qui no? Tra l'altro ci è andata bene perchè nel pomeriggio è venuto giù un temporalone che ha sorpreso in giro alcune persone che poi abbiamo conosciuto durante il viaggio.
La sera, visto che dopo il riposino pomeridiano eravamo belli carichi (si fa per dire dai!), abbiamo optato per Times Square e dintorni.
Beh, la sera rende sicuramente di più che di giorno! Livello di densitá di popolazione: uguale al giorno! Però tutti i Jumbotron (i monitor giganti) e le insegne, con il buio, sono molto più suggestivi! Altro giro da Toys 'r Us (ve l'ho detto, è pericoloso! Occhio ai reparti Willy Wonka e Star Wars) ed al negozio Disney, Swatch e alle varie bancarelle sui marciapiedi. Purtroppo l'ufficio reclutamento era chiuso altrimenti magari …
Da buon appassionato di corse non ho potuto fare a meno di farmi fotografare vicino ad un camion della Penske.
A questo punto si era già fatta l'ora di rientrare, visto che la mattina dopo, mercoledì, dovevamo essere alle 8.30 davanti l'Intercontinental sulla 48a per l'inizio del tour dell'Est fino alle cascate del Niagara.
Dovevamo preparare, o meglio allestire, due valigie dalle tre che avevamo, lasciando la più grande in deposito allo Yotel fino a Domenica sera.
Tra scegliere cosa portare e cosa lasciare, riordinare un pò le idee e tutto il resto, avevamo ancora un po' di lavoro da fare.
L'ultima distrazione della giornata è stato il passaggio davanti al McDonalds … la tentazione di entrare a mangiare qualcosa c'è stata, lo ammetto, ma non l'ho fatto.
Finisce qui la seconda giornata, con tanto di foto al poliziotto a cavallo dietro Times Square. A breve la terza parte, con l'inizio del tour Magico Est fino a Niagara Falls e Toronto.